Come salvare capriolini, cerbiatti e mufloncini
Sono tanti i pericoli che i piccoli ungulati – cerbiatti, caprioli e mufloni – corrono in questo periodo caratterizzato da un gran numero di nuove nascite. Non solo quello dei cacciatori, che possono privarli delle loro mamme, ma anche il rischio che restino vittime di incidenti stradali quando attraversano le carreggiate in prossimità dei boschi. Non solo: possono rimanere feriti o addirittura uccisi durante lo sfalcio dei prati da fieno, mentre restano, a volte per ore e ore, ben protetti dall’erba alta in attesa del ritorno della loro mamma.
Molti cuccioli, in questo periodo, arrivano feriti anche al nostro Cras “Stella del Nord” della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, una realtà che – da oltre quattro anni – è al servizio di tre province lombarde: Lecco, Como, Monza e Brianza.
Per questa ragione, i nostri esperti suggeriscono, a tutti gli agricoltori lombardi, di attuare semplici precauzioni per salvare la vita agli animali: prima dello sfalcio è opportuno mettere dei teli colorati ai margini del prato, per dissuadere le mamme dal portare lì i loro cuccioli. Durante lo sfalcio è poi indispensabile usare le macchine agricole con la maggiore cautela e lentezza possibile e posizionare su di esse le apposite barre di involo. Infine un’accortezza semplice, che può risultare determinante: sfalciare dall’interno del prato verso l’esterno, per dare il tempo al piccolo ungulato di fuggire, evitando così di chiuderlo in una trappola mortale.
Restano, ovviamente, i consigli a tutti gli automobilisti: guidare con prudenza, prestare attenzione ai cartelli di attraversamento fauna selvatica, fermarsi e chiamare la polizia provinciale in caso in cui si veda un animale selvatico ferito. I proprietari di cani, inoltre, devono rispettare le norme e non lasciarli liberi senza guinzaglio nei prati, specie quelli con erba alta dove possono nascondersi i cuccioli. Ricordiamo che questi animali sono molto sensibili allo stress: anche una semplice fuga prolungata, senza alcun morso o ferita, può risultare loro fatale.
Il “Cras Stella del Nord” accoglie più di 2mila animali ogni anno, che cura senza alcuna distinzione di specie, con uno spirito autenticamente animalista: dal topolino, fino al cervo e al capriolo tutti ricevono le stesse attenzioni da parte di operatori e veterinari. Un animale su due che arriva al centro è un piccolo che viene allattato giorno e notte dalle nostre balie. Siamo sempre aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per le emergenze. Il Cras si sviluppa su un’area di sette ettari, con recinti creati ad hoc per la riabilitazione e la lunga degenza. Siamo dotati di un ambulatorio veterinario molto ben attrezzato con figure professionali esperte nella cura della fauna selvatica. Tutto per prenderci cura al meglio, ogni giorno, degli “animali di nessuno”.
[Nella foto un piccolo cerbiatto arrivato ferito al Cras]